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Masada Magpul (RECENSIONE)


Il Masada, o conosciuto con l'acronimo di "ACR", ovvero Adaptive Combat Rifle, è un capolavoro di progettazione. Originalmente i progettisti volevano includere tutte le caratteristiche e qualità dei fucili più recenti in una sola arma, e ci sono riusciti ottenendo un fucile leggero e modulare. Le influenze che hanno dato vita a questo "mosaico" sono state: dell'Armalite AR-18 (pistone del recupero gas a corsa breve), dell'FN SCAR (parte superiore del corpo dell'arma, posizione della leva dell'otturatore), del G36 e dell'XM8 (uso di polimeri), e del fucile M16 (grilletto, canna, controllo di fuoco).


Nella versione che ci interessa, quella da Softair, appena estratto dalla scatola ci si rende conto della qualità del prodotto, estremamente resistente, nessun scricchiolio di alcun genere, ma sopratutto si nota la differenza di peso con il sosia dell'A&K. Il Magpul si rivela molto più leggero. Il fucile presenta incisioni dei loghi Magpul a laser su ogni sua parte, sopratutto sui fianchi del fucile.

Analizzando il fucile ci si rende conto che la leggerezza è dovuta dai materiali di cui è composto, ovvero alluminio e polimero, come sappiamo questi non solo rendono il prodotto molto leggero, ma sopratutto anche molto resistente.


Partendo dal calcio del fucile possiamo notare che ha le stesse caratteristiche che possiede lo Scar. Il poggia guancia è estremamente comodo, può essere regolato a piacimento, non balla ed è un supporto stabile per la nostra guancia. Il perno su cui poggia lo rende abbattibile, dunque può essere usato in spazi molto ristretti, come negli scenari urban. Su di esso troviamo dei ponticelli dove far passare, dunque mettere, la nostra cinghia da trasporto, se abbiamo una di quelle cinghie munite di pernetti che necessitano di essere "avvitati" sull'arma esistono le sedi giuste per istallarle solidamente.

Spostandoci in avanti noteremo il tasto per lo sgancio caricatore non solo su di un lato, ma anche sull'altro (estremamente utile per la posizione in cui imbracciamo comunemente la nostra Asg). La grip è minimalista, molto semplice, con finiture antiscivolo per la nostra mano. Spostandoci al di sopra noteremo il lunghissimo riss di cui dispone, su di esso troviamo le tacche di mira Flip Up, dunque entrambe abbattibili, estremamente precise e comode da regolare tramite la precisissima ghiera per farlo (con 2 sistemi di puntamento, cerchio grande e cerchio piccolo).


Il caricatore non soddisferà la maggior parte di voi, è infatti un monofilare da circa 80 colpi. Una cosa molto particolare è che viene dotato di una linguetta protettiva che fa in modo di proteggere l'imboccatura del canaletto dove scorrono i pallini, in questo modo all'interno non vi entrerà polvere o acqua.

Noteremo in oltre che è dotato di una leva d'armamento, una volta portata indietro avremo accesso alla rotellina per regolare l'Hop-Up del fucile. Leva d'armamento che può essere portata dall'altro fianco del fucile, tramite un perno che ci permette di smontarla e posizionarla solidamente dall'altra parte (ecco anche il perchè del pulsante per estrarre il caricatore da entrambi i lati del fucile).

Il vano batteria è il paramano realizzato in solido polimero. Una volta sfilato ci accorgeremo che oltre ad essere la sede della nostra batteria è anche la sede da cui poter sfilare, con un semplice gesto, tramite una leva ben visibile che si appoggia alla canna, la canna stessa. Con un rapido gesto potremo sfilare la canna, ed avere accesso sia al gommino sia alla canna interna, avendo la possibilità di apportare una manutenzione dopo aver usato il fucile in gioco. Insieme alla canna verrà via anche la finta valvola recupero gas. Sempre restando ad analizzare il vano batteria si nota il cavo dove va agganciata la batteria, cavo che non ha nella sua interezza il fusibile (si trova dentro il fucile stesso).

Una volta sfilata la canna risulterà così:


Volendo sparare qualche colpo azioneremo il grilletto, facendolo ci si accorge che è molto reattivo e sensibile. Azionando il selettore, e scegliendo la modalità sicura, quando andremo a spingere il grilletto farà uno strano clik, tipo "un tasto del mouse". Quasi affascinante!

Il Gear-Box è stato pensato per uno sgancio molla rapido, quando lo andiamo a sfilare ricordiamoci prima di estrarre il filo dalle due linguette che lo tengono fermo, altrimenti potremmo tirare e rompere i fili di alimentazione. Le prime cose che si notano sono: boccole piene per ingranaggio centrale e settoriale e cuscinettate per il conico. I fili sono stagnati al motorino, questo è un bene per la conduttività e per la sicurezza.

All'apertura del Gear-Box, dopo aver staccato i fili del motore, sfiliamo la plastica trasparente che serve a far si che il motore non ruoti nella gabbia motore, e svitiamo semplicemente le viti che lo tengono al Gear. Avendo già detto che questo Gear-Box è stato pensato per un cambio molla rapido bisogna appunto toglierla, per farlo basterà togliere la vite che fa da blocco al reggimolla semplicemente svitandola. Togliere il reggimolla usando una chiave a brugola premendo e ruotandolo di 90°.A questo punto basta togliere l'ingranaggio del selettore svitando la vite e sfilandolo possiamo aprirlo tranquillamente.

Le uniche "anomalie" riscontrate solo solo testacilindro e spingipallino che sono molto lunghi più di quelli dell'Aug, per darvi una comparazione. E ovviamente il gruppo grilletto che è elettronico tipo ptw, infatti il grilletto è estremamente sensibile.

Concludendo possiamo dire che i suoi pro sono: estetica estremamente ben fatta e rifinita, modulabilità, peso ridottissimo, grilletto elettronico e di serie regge una batteria 11.1.

I suoi contro sono: meccanica da rivedere, Gear-Box un pò delicato ed alto costo degli accessori.
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